Tempo lungo in tutti i nidi dell’infanzia comunali, incremento dei posti e lista di attesa azzerate.

Il crollo dei nati residenti negli ultimi anni, passati da 220 nascite del 2005 alle 147 del 2015 ed il conseguente rallentamento delle nuove iscrizioni agli asili nidi nella prossima annata, quella del 2016-2017, e la necessità di adeguamento alle legge regionale sono la leva per l’amministrazione comunale di Pietrasanta per procedere alla riorganizzazione dei servizi dedicati all’infanzia più aderenti alla domanda e alle necessità delle famiglie.

La riorganizzazione, presentata in sede di consiglio comunale ed approvata dalla maggioranza (ma non dalla minoranza), porterà da 162 a 164 la capacità di accoglienza incrementando ed uniformando, al contempo, l’orario di apertura dei quattro nidi dell’infanzia – Scubidu/Capoluogo, Aquilone/Strettoia, Bambi/Fiumetto e Castello/Vallecchia – fino alle 16.30. Tutte le strutture garantiranno quindi il tempo pieno. Sarà invece chiusa la sezione dell’asilo nido di Valdicastello: per il prossimo anno si erano iscritti solo 3 bambini.

Una situazione che non sarebbe stata ottimatale per lo sviluppo dei rapporti sociali da parte dei piccoli ospiti. La riorganizzazione non comporterà nessun costo aggiuntivo rispetto a quello previsto dal budget.

A spiegare le ragioni della riorganizzazione è stato l’assessore alla pubblica istruzione, Simone Tartarini: “Mi dispiace che di fronte a questa riorganizzazione che porta in dote incrementi in termini di accoglienza e di orario la minoranza non abbia avuto il coraggio di ammettere il buon lavoro svolto che pur partendo dalla necessità di chiudere la sezione nido di Valdicastello, in presenza di sole 3 iscrizioni, ha adottato un provvedimento che migliora complessivamente il servizio.

Abbiamo fatto tutto il possibile, compreso dialogare con il vicino comune di Camaiore, per evitare la chiusura della sezione. Sono ben felice che i genitori, che abbiamo incontrato fin dallo scorso gennaio, abbiano compreso la necessità della nostra scelta. Mi stupisco – prosegue – che dai banchi della minoranza, dove siedono ben tre ex assessori, si possa motivare un voto contrario al provvedimento negando l’evidenza”.

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